Roseto. Lo straziante addio nella piazza del municipio alla 22enne investita in bici, tra due ali di folla, le sue foto e i suoi disegni proiettati sullo schermo gigante. Le amiche del cuore: “Hai reso felice la nostra gioventù”
ROSETO – Abbracciati davanti al microfono, la voce rotta dal dolore, davanti a quella città che li ha stretti a sè, papà Antonio e mamma Raffaella hanno salutato il loro angelo Flavia Di Bonaventura. Senza parole, senza un perché. Ma sicuri che quella bella ventenne, le cui foto e i cui disegni proiettate su uno schermo allestito sopra all’altare, hanno accompagnato le esequie, continuerà ad essere un esempio per la grande e bella gioventù cresciuta insieme a lei. “Vorrei trovare le parole per ringraziarvi tutti per questa immensa solidarietà che abbiamo sentito attorno a noi. Non parlo solo da padre – ha detto Antonio Di Bonaventura -, Flavia aveva un talento fuori dal comune e non parlo solo da padre. Lei aveva incluso chiunque, perchè era solare e adesso mi accorgo della fortuna che abbiamo avuto io, Raffaella e Giulia ad averla avuta con noi. Ce la siamo goduta per 22 anni intensamente e ci ha lasciato tutto, la sua vita“.
La città di Roseto si è fermata oggi, stretta in un abbraccio commosso che ha riempito piazza della Repubblica: sotto al municipio l’atmosfera è stata surreale. Stracolma non per un qualsiasi evento, ma per un funerale. E per il funerale di una giovane, strappata alla vita nella stagione più spensierata e vissuta con gli amici. Tutta quella gente, composta da giovani, tanti giovani amici di Flavia, ma anche tanti genitori e nonni, tra singhiozzi e occhi gonfi o sguardi assenti, sembrava non esserci anche essendo lì, attorno a quel feretro di legno chiaro. Flavia è amica, figlia, sorella, nipote di tutti noi, simbolo di una tragedia immane che lascia vuoti e addolorati dentro. Con un pensiero fisso e commosso alla grande dignità di quella mamma e quel papà lacerati nel profondo dell’anima per aver perso questo angelo in terra.
Che oltre al dono della vita ad altre quattro persone, con gli organi che lei stessa ha voluto donare, ha lasciato un testimone pesante, come ha detto il sindaco Nugnes nel suo saluto: “Il dolore ci ha portato via le parole. Mi rivolgo a voi giovani per cercare insieme un senso di comunità e io alzando gli occhi qui, in questo momento, ne trovo il valore. Ci siamo tutti: le istituzioni religiose, alle quali chiediamo speranza, un senso; quelle politiche alle quali chiediamo, forse con rabbia, responsabilità, le forze dell’ordine alle quali chiediamo sicurezza. Incrocio lo sguardo di tanti giovani che oggi vedo disorientati – ha aggiunto Nugnes -: Flavia chi ha consegnato speranza e coraggio. Non disperderli è il messaggio forte che lei ha voluto darci e nessuno potrà rubarcelo“.
“Lo scherzo del destino ci ha portato in questa stessa piazza dove nove anni fa nacque un rapporto che ci ha fatto crescere insieme – hanno raccontato tra le lacrime le quattro amiche del cuore di Flavia, che lei chiamava ‘dame’ -. Il destino è troppo ingiusto, ci ha tolto la nostra amica e capitano, ci ha tolto senso di orientamento. La vita è stata strappata proprio a chi l’amava così tanto e la celebrava ogni giorni. Noi siamo qui ad aspettare il tuo solito messaggio… ma adesso non è possibile spiegare a parole di quanto hai reso felice la nostra gioventù e di quanto esse merita di essere vissuta. Siamo diventate grandi insieme e se abbiamo tanti bei ricordi è grazie a te. Ogni persona dovrebbe avere la fortuna di trovare una Flavia nella loro vita: eri il sole e illuminavi chiunque era al tuo fianco, ti sei sempre donata per gli altri e lo hai fatta fino alla fine: hai lasciato un pezzettino di te in ognuna di noi e ogni giorni ci ricorderemo del tuo sorriso. Promettici di accompagnarci da lassù sempre e di darci sempre quella forza che ci hai dato ogni giorno quaggiù“.